Ogni organo ha la sua pianta, ogni pianta ha il suo scopo Ecosalute

Ogni organo ha la sua pianta, ogni pianta ha il suo scopo

Ogni organo ha una sua “pianta di fiducia”, con principi attivi unici e altamente concentrati che vanno ad agire in modo a volte specifico e a volte più generico. Le preparazioni officinali come tinture madri e gemmoderivati servono per estrarre questi fitocomposti e concentrarli ulteriormente, e permettono l’assunzione anche di molecole che sono presenti in parti della pianta che noi umani non consumeremmo, come per esempio cortecce, radici e fiori. Abbiamo selezionato alcuni di questi preparati officinali e li abbiamo associati agli organi del corpo umano per darvi qualche informazione in più.

Il Tiglio e i nervi

Il gemmoderivato di Tilia Tomentosa è ricchissimo di principi attivi che agiscono su più livelli, e che complessivamente hanno un effetto ansiolitico, antispastico e sedativo. È particolarmente utili in quei casi in cui è presente una forte somatizzazione dell’ansia e dello stress sul tratto gastrointestinale. La frazione di flavonoidi, ricca in Quercitina, e quella dei glucosidi del Kampferolo come Esperidina e Stangalina, ha un forte effetto calmante sul sistema nervoso centrale, specialmente in quei casi dove a dominare è lo spasmo. I tannini, gli acidi aromatici e le mucillagini vanno a potenziare questa attività ansiolitica. Un altro effetto del Tiglio è quello vasodilatatorio periferico, che influisce positivamente sul ridurre eventuale tachicardia dovuta a stati di stress. Si trovano anche triterpeni, saponine e acidi aromatici normalmente presenti nell’alburno della pianta: questi fitocomposti vanno ad aggiungere delle proprietà diuretiche al gemmoderivato di tiglio. Questo tipo di formulazione è un estratto glicerico delle gemme pluripotenti, e quindi abbiamo gli attivi presenti in tutta la pianta (e non solo in foglie e frutti come nel caso della tintura officinale). Troviamo quindi nel Tiglio un rimedio naturale, tradizionalmente efficace e sicuro, contro insonnia e stati di ansia e stress, con un’azione plurivalente sull’organismo.

Il Biancospino e il cuore

L’azione sul sistema cardiocircolario del gemmoderivato di Biancospino (Crataegus Oxyacantha) lo rende una delle piante più studiate e utilizzate in fitoterapia. Le protoantocianidine presenti hanno un effetto sedativo sulla muscolatura cardiaca, ne vanno a regolare la contrattilità in caso di aritmie e tachicardie, e diminuiscono la resistenza dei vasi sanguigni periferici. Il risultato è quindi che il cuore riesce a battere in modo regolare e senza sforzo, e il sangue riesce a circolare più facilmente nell’organismo.  Altri utilizzi del Biancospino sono per l’ipertensione arteriosa e le palpitazioni. I flavonoidi, come Vitexina, Rutina e Quercitina hanno un effetto antiossidante e protettivo delle arterie, e troviamo anche triterpeni e steroli anche essi con effetto cardioprotettivo. Questa azione del Biancospino sul ritmo cardiaco ha come conseguenza un rilassamento del sistema nervoso, con un effetto ansiolitico e calmante. Si può quindi consigliare questa pianta anche in casi di stress e ansia che vanno a somatizzare sul sistema cardiocircolatorio.

Il Mallo di Noce e l’intestino

Grazie alle sue proprietà antiparasitiche e antifungine riconosciute efficaci, la tintura officinale del Mallo di Noce è un rimedio utilizzato da più di 2000 anni in diverse parti del mondo. La sua unicità è data da una molecola chiamata Juglone: questa ha un’attività allopatica, ovvero in grado di limitare la crescita degli esseri viventi con cui viene in contatto. Nel caso specifico che ci interessa, i parassiti intestinali. Ognuno di noi ha dei parassiti che vivono all’interno dell’intestino. Solitamente la convivenza con queste entità non causa problemi, quantomeno fino a quando il loro numero e volume rimane sotto controllo o non siano presenti in concomitanza patologie al tratto gastrointestinale. In ogni caso è consigliato una volta all’anno fare un trattamento antiparassitario per mantenere l’intestino libero dai parassiti, e il Mallo di Noce è il rimedio naturale più efficace, se non l’unico. Tra gli altri principi attivi troviamo anche gli acidi grassi insaturi come l’acido oleico, stearico e linoleico che hanno un effetto benefico sulle patologie date da infiammazione cronica come la psoriasi e l’eczema. I flavonoidi invece hanno un attività antiossidante, neuroprotettiva e antinfiammatoria.

Il Finocchio e lo stomaco

L’utilizzo del Finocchio nella medicina tradizionale trova le sue origini in Cina e in Egitto, dove oltre che a essere utilizzato come cibo era anche considerato una medicina con indicazioni molto varie: per migliorare la digestione, per aumentare la montata lattea, per lenire i mal di gola e per le punture di insetto. Nell’Antica Grecia il medico Ippocrate lo utilizzava per alleviare i disturbi di stomaco, mentre durante i tempi dell’Impero Romano era considerato un frutto sacro per le sue proprietà digestive. Nella Medicina Ayurvedica è utilizzato per le sue proprietà riscaldanti e per problemi di gonfiore addominale e meteorismo. Vediamo quindi che l’utilizzo più diffuso, da millenni e in tutte le parti del mondo, è quello digestivo, in particolare nello stomaco. L’Anetolo presente nella tintura madre di Finocchio è il principio attivo che agisce primariamente sulla riduzione delle contrazioni addominali con un effetto antispasmodico. Inoltre aumenta le secrezioni che supportano la digestione (succhi gastrici, pancreatici e bile) ed ha un effetto carminativo, ovvero che limita la formazione e il ristagno dei gas a livello gastrico e intestinale. Una pianta ben conosciuta, studiata, sicura, delle cui proprietà possono beneficiare tutti.