Nell’immaginario collettivo lo stomaco è un organo forte, che scioglie, digerisce, mescola. Una persona coraggiosa non ha pelo sullo stomaco, o qualcuno che non si fa impressionare è di stomaco forte. In realtà quest’organo si trova in un delicato equilibro regolato da finissimi meccanismi chimici, fisici e ormonali. Questi si regolano tra di loro e comandano tutto il processo digestivo.
Lo stomaco ha una struttura molto particolare ed è stato progettato in modo perfetto da Madre Natura per adempiere ai suoi molteplici compiti. Partendo dall’interno si trova uno strato di mucosa in cui sono presenti le ghiandole che secernono i succhi gastrici e uno strato di sottomucosa ad avvolgerlo per aumentare l’isolamento e non rischiare che quei succhi altamente acidi autodigeriscano l’organo. La parte più unica è il triplo strato di muscolatura in direzioni circolare, obliqua e longitudinale, che permettono i movimenti peristaltici, quelli che mischiano il cibo all’interno dello stomaco. Troviamo poi la sierosa ad avvolgere l’organo.
Puntando un microscopio sullo strato della mucosa, possiamo vedere le cellule parietali che secernono l’acido cloridrico quando i recettori presenti nella bocca inviano il segnale che del cibo per arrivare. Questo è un momento critico della digestione: l’acido cloridrico non solo inizia a sciogliere il bolo (così è chiamato il cibo una volta che viene inghiottito), ma regola anche l’attivazione della pepsina, un enzima proteolitico che inizia la digestione delle proteine.
Esso funge anche da difesa contro i patogeni, che grazie alla sua acidità vengono neutralizzati. Inoltre il livello di acidità del bolo, che ora sarà chiamato chimo, determina anche il rilascio degli altri enzimi digestivi dal pancreas e la bile dalla cistifellea. Le cellule epiteliali dello stomaco secernono bicarbonato per tamponare il pH altamente acidico dell’acido cloridrico, mentre le cellule mucose secernono muco per proteggere la parete dello stomaco dai danni che i succhi gastrici e gli enzimi digestivi potrebbero causare. Infine dallo stomaco viene rilasciato anche il Fattore Intrinseco, necessario all’assorbimento della vitamina B12.
Si può quindi apprezzare questa dualità dello stomaco, dove da un lato abbiamo la secrezione di un acido molto potente e una muscolatura unica e altrettanto forte, dall’altra dei delicati meccanismi che si regolano a vicenda e che vengono influenzati da molteplici fattori sia interni sia esterni.
Ora che abbiamo un disegno di come è fatto lo stomaco, vediamo cosa succede quando gli equilibri si rompono.
Il problema gastrico più diffuso è sicuramente il reflusso, conosciuto anche come reflusso gastro-esofageo o GORD. Ci possono essere delle cause genetiche e di maggior sensibilità individuale, ma più comunemente l’origine è da trovare in molti aspetti dello stile di vita, alcuni controllabili altri meno. Un altro aspetto da considerare è che questa problematica è più diffusa negli over50, in particolare negli uomini. Dopo i cinquant’anni infatti la produzione di acido cloridrico cala: non si crea più quindi la situazione ideale (il pH ideale) per cui tutti gli altri meccanismi digestivi si attivano, il cibo viene digerito a fatica e lentamente e permane nello stomaco per troppo tempo. Si percepisce quindi pesantezza e conseguentemente anche reflusso dato dal chimo, mischiato ad acido, enzimi e bicarbonato, che non viene opportunamente scaricato dal piloro e che fuoriesce parzialmente dal cardias.
Il bruciore che si sente alla bocca dello stomaco può salire fino alla gola, infatti tante volte il reflusso non è diagnosticato prontamente e scambiato per mal di gola. Questi sintomi si mostrano solitamente dopo i pasti, mentre se il bruciore è sempre presente allora la problematica può essere un’altra (gastrite, ipercloridia, etc…). Anche la potente muscolatura dello stomaco, se non stimolata dal pH e dagli altri fattori, rallenta e non mischia più il chimo a dovere, rendendo ancor più difficile la digestione.
I fattori che aggravano il reflusso sono di origine alimentare e posturale: i cibi piccanti e speziati, il caffè, l’alcol, i latticini e l’aceto, coricarsi appena dopo i pasti, mangiare velocemente e bere molta acqua mentre si pasteggia. Adottare qualche cambiamento aiuta decisamente a ridurre i sintomi, perpetrando le cattive abitudini purtroppo la situazione non può che peggiorare, fino ad arrivare all’assunzione di farmaci che però non trattano la patologia ma solo i sintomi.
Lo stomaco, il nostro organo del coraggio e della forza, va quindi trattato con riguardo e delicatezza. Gli equilibri che lo regolano partono ancor prima che il cibo arrivi alla nostra bocca, quando sentiamo un buon profumino o anche solo con lo stimolo visivo di alimenti che ci stuzzicano. Terminano poi quando il chilo (questo il nome del cibo quando è nell’intestino) arriva fino al colon, in quanto anche le secrezioni e i movimenti intestinali partono e finiscono grazie a segnali provenienti dallo stomaco. C’è una danza di acidi, basi, ormoni, ioni e muco che partecipa in questo delicato e importantissimo momento, perché a tutti piace mangiare bene e in allegria, ed è importante che lo stomaco stia bene e in armonia.