Il biancospino (Crataegus monogyna, Crattaegus legivaga o oxyacantha) è una pianta perenne della famiglia delle Rosaceae, si presenta come un piccolo albero spinoso la cui corteccia è grigio chiara nei giovani esemplari mentre scusa nelle piante adulte.
La fioritura del biancospino avviene in primavera e ci regala dei fiori con petali bianchi o rosati, molto profumati.
Le foglie dal colore verde brillante, le bacche ed anche i fiori hanno proprietà cardiotoniche, vasodilatadrici e sedative grazie alla presenza di acidi triterpenici, acidi fenolcarbossilici e olii essenziali.
Per cosa è utile?
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Cuore
Il biancospino viene utilizzato per il benessere dell'apparato cardiovascolare, questo perchè agisce dilatando i vasi sanguini dimuendo la resistenza dei vasi, di conseguenza la pressione arteriosa si riduce. L'elevata quantità di flavonoidi, cioè potenti antiossidanti e "spazzini" dei radicali liberi, risultano estremamente utili nella prevenzione di malattie cardiovascolari e per combattere il colesterolo.
Inoltre, il biancospino svolge un'azione miorilassante riducendo le contrazioni cardiache, aiuta quindi in caso di aritmie e tachicardia. Infatti i proantocianidoli hanno una duplice funzione: vanno ad agire sulla forza contrattile del cuore; e dall’altro sulle alterazioni della funzionalità cardiaca.
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Sonno e umore
Questa meravigliosa pianta, ha delle proprietà ansiolitiche e sedative che ne giustificando l'uso per i casi di ansia e stress, aiuta a controllare la componente emotiva che può influenzare la pressione.
Risulta utile anche nei casi di insonnia e in caso di dolori mestruali e spasmi addominali.
Un po' di storia
Considerato di buon auspicio dai Greci, il biancospino era utilizzato per adornare gli altari, durante le cerimonie nuziali. In greco viene chiamato oxyacantha deriva da greco oxys che significa “punta” e akantha che vuol dire “spina”.
Anche i romani lo chiamavano spina bianca, un fiore dedicato alla Dea Flora che regnava nel mese di maggio, mese delle purificazioni e della castità, simboleggiata appunto dal bianco dei fiori. Per questo motivo venivano evitate le nozze, e laddove non potevano essere rimandati, si accendevano cinque torce di Biancospino in onore della dea, per placare la sua ira.