Tutti, quotidianamente, sono sottoposti ad un’intossicazione lieve, ma costante, da parte di metalli pesanti presenti praticamente ovunque.
Dove si trovano?
Cadmio, mercurio, piombo e arsenico sono solo alcuni dei metalli tossici che si trovano in frutta, verdura, pesci, molluschi, acqua e perfino nell’aria. Infatti infinitesimali quantità di piombo e arsenico sono presenti nell’acqua a causa di vecchie tubature, così come l’aria è impregnata di lievi concentrazioni di mercurio a causa dei tubi di scappamento dei mezzi di trasporto e degli impianti industriali; per quanto riguarda il cibo, esso è contaminato poiché queste sostanze tendono ad accumularsi non solo negli ambienti di coltivazione ed allevamento, ma anche a carico dei tessuti organici.
Perché i metalli pesanti si trovano praticamente ovunque?
Si tratta di materiali molto facili da reperire e ad un costo relativamente basso; inoltre hanno delle caratteristiche chimico-fisiche particolari che li rendono quasi indispensabili per l’industria. Vi è chi poi, a causa del tipo di lavoro svolto, ne è più esposto rispetto ad altri.
Quali sono le conseguenze?
Solitamente si dimostra una certa preoccupazione nei confronti di un’eventuale intossicazione da metalli pesanti solo nel caso in cui vi sia stata un’esposizione prolungata ed acuta di più giorni e nel caso in cui si manifestino sintomi evidenti, dando una minor importanza alla ripetuta e costante assunzione a bassi dosaggi. Questo è sbagliato, poiché tali sostanze si accumulano piano piano e in modo non sempre rilevabile.
Le contaminazioni quotidiane derivanti da questi elementi con il passare degli anni si sommano, e possono provocare o aggravare problemi. Infatti i metalli pesanti tendono a bioaccumularsi nei capelli, nelle ossa, nei polmoni, nel fegato e nel tessuto adiposo, sostituendosi a elementi essenziali del nostro metabolismo. Formano così composti senza alcuna utilità biologica, come ad esempio il piombo che sostituisce il calcio nelle ossa e nei nervi e sostituisce il ferro all’interno delle molecole di emoglobina, portando rispettivamente a fragilità ossea e cattiva ossigenazione.
Come si eliminano?
Un’alimentazione il più possibile a base di prodotti naturali e biologici è sicuramente importante, ma a volte non basta.
È possibile fare una o due volte all’anno dei trattamenti detossificanti con agenti chelanti naturali (meno aggressivi rispetto ai farmaci e non dannosi per le cellule dell’uomo), che si legano a queste molecole e le “trascinano” fuori dall’organismo.
Tra i rimedi chelanti di origine naturale i più conosciuti sono certamente l’alga clorella, famosa alga d’acqua dolce dalle note proprietà disintossicanti, la zeolite (un minerale di origine vulcanica utilizzato da anni a questo scopo) e il coriandolo; una tintura madre a base di questa pianta ha un’ottimo effetto chelante, ma per espellere completamente le sostanze a sé legate e non farle rimanere in circolo è opportuno combinarla con un'altra sostanza efficace nell’espulsione. Una buona associazione è proprio abbinare il coriandolo con la clorella, in modo da combinarne i due effetti e potenziandoli.