“Un limone a cui si è presentata un'occasione e ha saputo approfittarne” così definisce il pompelmo Oscar Wilde.
Il pompelmo (Citrus paradisii) è un frutto che fa parte della famiglia delle Rutaceae ed appartiene al genere Citrus, proprio come il limone.
Caratterizzato dal gusto amarognolo è un frutto ricco di virtù anche se non è gradito a tutti i palati.
PROPRIETA’
È ricco di vitamine: vitamina A, vitamina C e vitamine del gruppo B. Per il suo alto contenuto di vitamina C rinforza il sistema immunitario. L’acido citrico, che contiene, contrasta la formazione di radicali liberi. Ricco di sali minerali, tra cui potassio, magnesio, fosforo e calcio. Contiene molti flavonoidi tra cui la naringenina con un forte potere antiossidante. Contiene anche il limonene (monoterpene ciclico), contenuto in tutti gli oli essenziali agrumati, dalle proprietà antinfiammatorie, antiossidanti e cardioprotettive.
AZIONI BENEFICHE:
- Stimola l’apparato digerente ed è utile in caso di difficoltà digestive: infatti il pompelmo è ricco di acido citrico che stimola la produzione degli enzimi digestivi, senza rendere lo stomaco acido.
- Brucia i grassi: il pompelmo è ricco di fibre e nutrienti ed ha un potere saziante.
- Drena: aiuta il corpo a ridurre l’assorbimento di sale, zuccheri e grassi.
- Depura il fegato: ricco di antiossidanti che aiutano la depurazione del fegato.
PERCHE’ BERNE IL SUCCO?
Il succo di pompelmo bevuto la mattina prima di colazione è un vero toccasana. Ottimo da gustare a stomaco vuoto, regola le funzioni intestinali ed è ideale per coloro che soffrono di gonfiori addominali.
SEMI DI POMPELMO
Dai semi di pompelmo si ricava un estratto che vanta numerose proprietà. E' considerato un "antibiotico" naturale e viene utilizzato in vari ambiti.
Le sue attività salutistiche, che deve principalmente al contenuto di flavonoidi, sono:
- battericida
- fungicida
- antivirale
- antiparassitaria
- disinfettante
- antiossidante
AVVERTENZE
Secondo numerosi studi si è dimostrato che il pompelmo è in grado di aumentare in maniera significativa la biodisponibilità di diversi medicinali, inibendo l’attività di alcuni enzimi che a livello epatico sono responsabili della metabolizzazione dei farmaci. Tra questi i farmaci a base di statine per abbassare il colesterolo, alcuni sedativi, i calcio-antagonisti (usati per la cura della pressione alta) e alcuni antibiotici. La rallentata metabolizzazione di questi farmaci ne comporterebbe un accumulo all'interno dell'organismo, potenzialmente dannoso.