Nell'articolo di oggi, Dottor De Matteis, biologo nutrizionista, ci parla della celiachia e ci spiega la differenza tra questa malattia e affezioni dell'intestino.
Aumento dei casi di celiachia e problemi intestinali
Negli ultimi anni stiamo assistendo a un aumento notevole dei casi di celiachia e di persone che soffrono di colite cronica e colon irritabile. Nel primo caso, le persone celiache sanno cosa fare e cosa evitare nella loro alimentazione, per cui il problema è sufficientemente risolto. Nel secondo caso, invece, i pazienti colpiti da colite tirano avanti assumendo qualche farmaco o integratore che dia sollievo al problema, senza risolverlo quasi mai. In questo articolo approfondiremo l’argomento della celiachia e daremo uno sguardo alle problematiche del colon irritabile.
Cos’è la celiachia: cause e sintomi

La celiachia è una malattia autoimmune dell’intestino provocata da una sensibilità alla gliadina, componente del glutine, parte proteica del frumento. Questa reazione produce un'infiammazione della mucosa intestinale, che a lungo andare la danneggia. A livello anatomico, la celiachia provoca un appiattimento dei villi intestinali, con conseguente scarsa capacità di assorbire nutrienti come vitamine e minerali, generando così un malassorbimento cronico. Inoltre, il glutine provoca una lesione delle giunture che tengono unite le cellule della parete intestinale, causando l’ingresso nel sangue di sostanze dannose o tossiche.
Alimenti che contengono glutine
Gli alimenti che contengono glutine sono purtroppo molto frequenti nella tipica alimentazione italiana:
- Frumento (grano)
- Segale
- Orzo
- Avena
- Farro
- Kamut
- Altri alimenti (seitan, alcuni condimenti vegetariani, salse di soia, alcuni tipi di cous cous)
Il glutine è contenuto in molti alimenti da forno come farina, biscotti, fette biscottate, brioches, pane, pasta, pizza, focaccia, ecc.
In realtà, tracce di glutine si possono nascondere in altri prodotti come dolci vari, caramelle, lievito, salse, dadi da brodo, insaccati, birra, bevande e tè aromatizzati.
Cibi senza glutine: cosa possono mangiare i celiaci
- Riso
- Mais
- Grano saraceno
- Miglio
- Quinoa
- Amaranto
- Legumi (compresa la soia e il tofu)
Sintomi della celiachia: come riconoscerli
- Gonfiore addominale
- Diarrea
- Meteorismo
- Perdita di peso
- Feci biancastre, molli e grasse
- Anemia
- Stanchezza
Le persone celiache si sentono sempre stanche, già dalla mattina appena alzate, e perdono peso pur alimentandosi normalmente. Tutto questo avviene soprattutto all’inizio, quando ancora non è stata fatta una diagnosi.
Diagnosi della celiachia: esami e test necessari

Se il medico di famiglia sospetta una celiachia, prescrive alcuni esami del sangue come i seguenti:
- Anticorpi anti-gliadina (AGA)
- Autoanticorpi anti-endomisio (EMA)
- Autoanticorpi antitransglutaminasi (tTGA)
Se questi esami risultano positivi, ossia alterati, allora si procede con una gastroscopia del duodeno o del digiuno per confermare la diagnosi. Se anche questo esame risulta positivo, la diagnosi è confermata. Dopo la conferma, al paziente non resta che alimentarsi con una dieta gluten free per tutta la vita.
Cause della celiachia: genetica e fattori scatenanti
La celiachia è una patologia multifattoriale e riconosce diverse cause:
- Predisposizione genetica (geni HLA-DQ2/DQ8)
- Infezione intestinale infantile da rotavirus
- Infezioni gastroenteriche
- Tiroidite
- Diabete
- Artrite reumatoide
Complicanze della celiachia: rischi e problemi associati

La celiachia non diagnosticata o mal gestita può causare diverse complicanze, tra cui:
- Carenza di ferro
- Carenza di acido folico e vitamina B12
- Alopecia
- Transaminasi alte non spiegabili
- Infertilità
- Poliabortività
- Afte orali frequenti
- Infezioni vaginali da candida ricorrenti
- Dermatite erpetiforme
- Fibromialgia
- Vitiligine
- Malattie autoimmuni (tiroiditi, epatiti, sindrome di Sjogren, alopecia areata, artrite reumatoide, gastrite atrofica, LES, sclerodermia, cardiopatie)
Se non si è consapevoli di essere celiaci, possono manifestarsi sintomi che non trovano una soluzione efficace, come infertilità, perdita di capelli, o dermatite erpetiforme, per cui i trattamenti standard risultano inefficaci finché non si individua la celiachia come causa sottostante.
Celiachia in Italia: il boom dei casi e le possibili cause
Negli ultimi anni si registra un vero e proprio aumento dei casi di celiachia sia in Italia che nel mondo. Molti ritengono che la causa sia l’inquinamento, ma esiste un fattore determinante: la trasformazione genetica del grano.
Negli anni ’70, per risolvere il problema delle spighe alte difficili da mietere, la scienza ha creato per irradiazione una varietà nana del grano, denominata grano Creso. Questo grano, più facile da lavorare, è però più ricco di glutine rispetto alle varietà precedenti, portando il nostro organismo a manifestare intolleranze o celiachia.
Sintomi legati al consumo del grano Creso
- Gonfiore addominale
- Alvo alternante
- Diarrea
- Colite, colon irritabile
In alcuni casi, ciò porta direttamente allo sviluppo della celiachia.
Colon irritabile e sensibilità al frumento
Capita spesso che sintomi come quelli descritti portino il medico a escludere la celiachia tramite esami specifici. Tuttavia, molte persone continuano a soffrire di disturbi intestinali, ricevendo diagnosi errate di colite nervosa.
Questa condizione, denominata pseudoceliachia o sensibilità al frumento, è molto diffusa, soprattutto in Italia, dove pasta e pizza rappresentano pilastri dell’alimentazione quotidiana. Eliminando il frumento dalla dieta, molti pazienti riscontrano un netto miglioramento dei sintomi.
Consigli per i celiaci: dieta e integratori
Per i celiaci è fondamentale scegliere alimenti e integratori privi di glutine. Ecosalute si impegna da anni a promuovere integratori adatti anche ai celiaci. Poiché la celiachia comporta un rischio di malassorbimento, è consigliato l’uso di un integratore multivitaminico e multiminerale come Plurimo, per prevenire o compensare eventuali carenze.