IL POTERE MAGICO DEL SAMBUCO Ecosalute

IL POTERE MAGICO DEL SAMBUCO

Il Sambuco nigra è una pianta dalle origini antichissime; tracce di bacche di sambuco sono state infatti addirittura rinvenute in insediamenti del Neolitico.

La pianta

Si tratta di un arbusto deciduo appartenente alla famiglia delle Caprifoliacee, che cresce spontaneamente in zone selvatiche come radure, boschi, muraglie e margini di vigneti, raggiungendo facilmente un’altezza pari anche a 10 metri.

Molto caratteristica è la consistenza del tronco e dei rami di questa pianta: presenta infatti un midollo centrale di colore bianco, morbido ed elastico, che ne rende molto comoda e pratica la lavorazione per creare piccoli oggetti artigianali o pregiati strumenti musicali.

La parte più utilizzata, sia in cucina sia in ambito fitoterapico ed erboristico, sono però i fiori: piccoli, di color bianco panna, profumatissimi e a forma di stella, sono riuniti in infiorescenze a forma di ombrello, che possono raggiungere anche i 20 cm di diametro.

 

 

I frutti del sambuco sono invece delle piccolissime bacche, di colore viola scuro una volta giunte a maturazione nel mese di agosto, che rimangono sull’albero fino ad ottobre inoltrato.

 

Componenti attivi e proprietà del sambuco

Nella medicina popolare il sambuco era considerato una vera e propria panacea.

I fiori di sambuco contengono infatti flavonoidi, tannini e triterpeni che ne determinano le proprietà diaforetiche, diuretiche, antinfiammatorie e stimolanti la secrezione bronchiale. Il loro consumo viene quindi consigliato spesso nella tradizione erboristica per il trattamento del raffreddore, solitamente sotto forma di tisana.

Grazie ai principi attivi contenuti, i fiori esercitano anche un’azione astringente e lenitiva sulla pelle e possono essere impiegati sui foruncoli, sulle irritazioni e sulle scottature: è sufficiente farli bollire e applicarle poi l'impiastro sulla pelle in compresse di garza sterile.

I frutti maturi crudi sono fortemente lassativi e depurativi: contengono elevate quantità di vitamina A, vitamina C, beta-carotene, vitamine B1, B2 e B6 e alcuni acidi organici. Dato il forte potere lassativo è però fortemente raccomandato consumare le bacche previa cottura; in questo modo, infatti, si attenua tale effetto.

 

Uno studio di qualche anno fa (1) ha inoltre messo in luce un effetto molto interessante di questa pianta. Gli esperimenti effettuati su un estratto di bacche dalla Justus Liebig University di Giessen, in Germania, hanno evidenziato come alcuni microrganismi patogeni possono essere efficacemente combattuti proprio con il sambuco. Si può considerare dunque una sorta di antibiotico naturale in grado di bloccare la crescita dei batteri fino al 70%. In particolare, la sua azione si è evidenziata nei confronti dello Streptococcus pyogenes e della Catarrhalis Branhamella, responsabili di diverse infezioni alle vie respiratorie.

 

Altri benefici

  • Allevia i sintomi di influenza e raffreddore:

La presenza di mucillagini nei fiori sembra avere effetti lenitivi sui seni nasali e le mucose irritate, mentre alle bacche va invece il merito di favorire le secrezioni bronchiali, rendendo le preparazioni (come ad esempio lo sciroppo) a base di sambuco utili per calmare gola irritata e congestione nasale.

  • Rinforza il sistema immunitario

I bioflavonoidi, presenti nei fiori e nelle bacche, rafforzano il sistema immunitario incrementando i livelli di antiossidanti; l’estratto di sambuco in particolare aumenta in maniera significativa la sintesi di citochine infiammatorie, molecole proteiche in grado di stimolare il sistema immunitario.

Il sambuco, grazie alla presenza di quercetina, è in grado di aumentare l’escrezione di sodio con le urine, stimolando la diuresi e abbassando così la pressione sanguigna.

 

 Un po' di storia

Si tratta di una pianta molto antica, già conosciuta presso i popoli preistorici i quali sfruttavano le bacche per preparare bevande fermentate o tinture per tessuti, come testimoniano alcuni ritrovamenti in insediamenti Neolitici in Italia e Svizzera. Nell’antichità, alcuni popoli germanici pestavano le bacche di sambuco per realizzare una tintura usata per dipingersi il corpo in occasione di battute di caccia e guerre.

 

Sambuco: tra folklore e leggenda

In Germania era chiamato anche “l’albero di Holda”.

Holda era una fata del folklore germanico medievale, dai lunghi capelli d’oro, che abitava negli alberi di sambuco situati vicino a laghi e corsi d’acqua. Le credenze ne esaltavano enormemente le virtù benefiche, tanto che fino all’inizio del 1900 i contadini tedeschi, quando  incontravano una pianta di sambuco lungo il loro cammino, si levavano il cappello in segno di rispetto.

Le sue doti erano talmente conosciute che il famoso flauto magico delle leggende germaniche non era in realtà altro che un ramoscello di sambuco adattato a strumento musicale.

Probabilmente è proprio sulla base di antiche tradizioni folkloristiche come queste che per la creazione della bacchetta più famosa della saga letteraria di Harry Potter ci si è orientati sul legno di sambuco, in quanto in numerose zone un tempo popolate da Celti si riteneva che questo albero avesse la capacità di proteggere dalle forze del male. Gli stessi druidi rispettavano questa pianta attribuendogli tale proprietà e prima di staccare un ramo per creare la loro bacchetta facevano offerte per chiedere il permesso. 

 

 

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Fonti:

(1) Krawitz, C., Mraheil, M.A., Stein, M. et al. Inhibitory activity of a standardized elderberry liquid extract against clinically-relevant human respiratory bacterial pathogens and influenza A and B viruses. BMC Complement Altern Med, (2011).