CIOCCOLATO SVIZZERO? NO, E' DI MODICA! Ecosalute

CIOCCOLATO SVIZZERO? NO, E' DI MODICA!

Dubbi su quale scegliere? Prova quello di Modica!

Il cioccolato piace praticamente a tutti, grandi e bambini. Si tratta però di un alimento altamente energetico e spesso eccessivamente ricco di zuccheri e grassi; pertanto è opportuno prediligere solo il consumo di cioccolato fondente, che contenga almeno il 70% di cacao, come ad esempio il Cioccolato di Modica.

Tipicamente siciliano, si rivela diverso per consistenza e sapore dal classico cioccolato. L’aspetto è grezzo e le qualità organolettiche sono inconfondibili, talmente uniche da avergli fatto conquistare la denominazione IGP. Inoltre i principi naturali e le proprietà del cacao sono mantenuti quasi totalmente inalterati in questo prodotto, grazie al naturale processo di lavorazione della materia prima, che viene eseguito a freddo.

Prova subito Break lo spezzafame! Si tratta di uno snack leggero e sfizioso a base di cioccolato di Modica e glucomannano.

Ogni giorno, stando alle raccomandazioni EFSA, è possibile mangiare un pezzetto di cioccolato fondente, di circa 10 grammi, oppure si possono usare 2,5 grammi di polvere di cacao per preparare della cioccolata in tazza.

 

Ma come si ottiene la materia prima per preparare questa leccornia?

Le origini

La polvere di cacao si ottiene tramite una delicata serie di processi dall’albero del cacao (Theobroma cacao), originario della Foresta Amazzonica; dopo la scoperta dell’America, è stato diffuso e coltivato nelle zone a clima tropicale di tutto il mondo. Il frutto è detto carbosse, mentre i semi prendono il nome di fave.

Alcuni ritrovamenti archeologici mostrano delle divinità maya che reggono fave di cacao (ecco il motivo per cui veniva originariamente definito cibo degli dei) e questo fa comprendere quanto le origini di questa pianta ed il suo uso a scopo alimentare siano antichi. Per i Maya e gli Aztechi il cacao fu importante anche dal punto di vista economico: era infatti talmente apprezzato da essere utilizzato perfino come merce di scambio; sembra che fosse utilizzato anche per pagare i tributi all’imperatore e che il famoso Montezuma ne vantasse depositi enormi.

 

 

Come viene ottenuta la polvere di cacao

Sono necessari all’incirca 5 anni affinchè la pianta sia in grado di produrre. Le carbosse vengono raccolte a mano e tagliate con la massima cura, per non danneggiare i semi.

Successivamente questi vengono ammucchiati al riparo dalla luce e sottoposti ad una serie di fermentazioni (alcolica, lattica ed acetica) per eliminarne l’originario gusto amaro; durante questa fase si sviluppano i precursori dell’aroma tanto amato.

Segue poi un processo di essicazione: in genere si preferisce sfruttare la luce solare, perché il processo più lento garantisce una migliore qualità del prodotto; infine si procede con la fase di torrefazione, che permette di sviluppare meglio gli aromi che si erano preformati e di eliminare eventuali batteri, acidi volatili ed umidità.

Infine i semi puliti e tostati vengono frantumati e macinati finemente per ottenere una polvere, caratterizzata da un alto numero di sostanze attive e da un elevato grado di digeribilità.

 

I componenti del cacao e le sue favolose proprietà

Si tratta di un alimento ricco di proteine, lipidi, amminoacidi essenziali, e alcaloidi purinici, come teobromina e caffeina.

La teobromina e la caffeina conferiscono al cacao una funzione tonica, diuretica e vasodilatatrice; per questa ragione esso può essere efficacemente utilizzato per integrare i trattamenti farmacologici dei pazienti affetti da angina pectoris, purchè associato ad alimenti drenanti.

Inoltre è ricco di ferro, calcio, potassio, fosforo, magnesio e vitamine del gruppo B; queste ultime esercitano un’azione tonica sull’organismo: una ricerca  dell’Università dell’Aquila, pubblicata sulla rivista scientifica Frontiers in Nutritionha identificato nel cacao uno straordinario neurostimolante naturale, capace di aumentare la concentrazione in condizioni di stanchezza.

L’European Food Safety Authority (EFSA) ha sentenziato che il cacao aiuta anche a tenere sotto controllo la pressione arteriosa e che, in generale, è benefico per cuore e vasi. Il cacao contiene infatti molti flavonoidi, sostanze che si stanno rivelando un vero toccasana per il sistema cardiovascolare; studi recenti hanno confermato la loro capacità di inibire il processo di formazione delle placche aterosclerotiche, di prevenire la formazione di coaguli di sangue e di ridurre le infiammazioni a carico delle pareti dei vasi sanguigni; utili anche come antinfiammatori ed antiossidanti.

Inoltre un arricchimento della dieta con il cacao ha mostrato effetti quali riduzione del peso corporeo e del tessuto adiposo viscerale, grazie ad un aumento della termogenesi.

ll cacao contiene sostanze chimiche, nello specifico neurotrasmettitori, quali tirosina, serotonina ed endorfine, in grado di attraversare la barriera ematoencefalica, regolando il tono dell’umore e agendo anche come "antidolorifici naturali".

Tra le sue molte proprietà rientra anche quella di favorire l’induzione del sonno. A questo scopo va assunto non più tardi delle cinque di pomeriggio, per dare il tempo ai processi metabolici del corpo di trasformare il triptofano in serotonina, uno dei principali induttori del sonno.

Per le persone con un sistema nervoso invece molto sensibile, cioccolato e bevande a base di cacao non andrebbero assunte dopo le cinque del pomeriggio, in quanto le xantine contenute nel cacao stimolano molecole eccitatorie come adrenalina e noradrenalina.

 

Curiosità

Il cioccolato solido è un’invenzione più recente di quello liquido. La sua nascita si deve all’inglese Joseph Fry il quale nel 1847 scoprì che, aggiungendo alla massa di cacao un po’ della parte grassa dei semi, il burro di cacao appunto, si ottiene una pasta che si può modellare: nacque così la prima tavoletta di cioccolato al mondo!

 

Fonti:

Messaoudi er al., Nutr. Neurosci. 2008.
Smit et al., Handb Exp Pharmacol 2011; Cova et al., Psychopharm. 2019.
Bioterapia funzionale: nutrizione e funzioni organiche. A. D'Eugenio, D.Arcari D.Morini, F. Aufiero, Ed. Red, 2004.