ECHINACEA: PER UN AUTUNNO IN SALUTE Ecosalute

ECHINACEA: PER UN AUTUNNO IN SALUTE

 

Il termine Echinacea deriva dal greco Echinos, che significa “riccio di mare”; questo nome  è dovuto alla forma della testa spinosa della pianta fiorita. Si tratta di una pianta erbacea alta circa 8-10 cm, appartenente alla famiglia delle Composite (di cui fanno parte anche la margherita, il girasole ect) e nota fin dall’antichità agli Indiani del Nord America per le sue numerose proprietà curative, soprattutto quanto riguarda piaghe e ferite. Attualmente è molto sfruttata per l’azione immunostimolante. È caratterizzata da una struttura perenne e  produce grossi fiori che vanno dal bianco al viola, dai petali lunghi e ornamentali.

 

Tre specie di Echinacea

Le specie di Echinacea presenti in natura sono nove in tutto, ma quelle più conosciute ed utilizzate a scopi fitoterapici sono tre; ognuna di queste specie fiorisce nei mesi estivi e si differenzia essenzialmente per il colore del fiore e l’aspetto delle foglie. La specie maggiormente sfruttata per le sue proprietà terapeutiche è l’Echinacea angustifolia, caratterizzata da fiori di colore rosa/violaceo.

  • Echinacea angustifolia
  • Echinacea purpurea
  • Echinacea pallida

 

Un po’ di storia

Al contrario di molte altre piante ad uso terapeutico conosciute fin dall’antichità, l’uso dell’Echinacea venne rinvenuto dagli europei solo nel 1700, quando si scoprì essere utilizzata dalle comunità Pellerossa del Nord America a scopo curativo.

Si ritiene che ben 14 tribù Pellerossa utilizzassero l’Echinacea come rimedio contro i morsi di serpenti e di insetti velenosi; gli Sciamani indiani davano da masticare le foglie e le radici della pianta a chi era stato morso, mentre cercavano di eliminare il veleno dalla circolazione con l’incisione della cute; sulla ferita era poi applicata una poltiglia ottenuta dalle foglie e dalle radici della pianta fresca; in 2-3 giorni i sintomi dell’avvelenamento scomparivano.

Per avere le prime notizie sull’introduzione dell’Echinacea nella medicina pratica bisogna invece aspettare gli inizi del XX secolo, anni nei quali la tintura di Echinacea viene annoverata fra i medicinali più venduti in America; era infatti raccomandata come terapia per le infezioni localizzate e sistemiche, per curare raffreddori e influenze, ma anche contro foruncoli, afte e ulcere varicose. Nello stesso periodo in Europa, soprattutto in Germania, si iniziò a coltivare e ad utilizzare l’Echinacea; la popolarità degli estratti di  Echinacea in questi Paesi crebbe rapidamente, e la sua fama è legata alla capacità di “spegnere” sul nascere i sintomi di influenza e raffreddore.

 

 

Principi attivi e proprietà

 

  • Echinacina B

Si tratta di un complesso polisaccaridico dotato di proprietà antinfiammatorie, immunostimolanti, e cicatrizzanti; per questo l’Echinacea è un valido componente utilizzato anche nelle preparazioni cosmetiche – dermatologiche.

  • Echinacoside

Si tratta di una molecola polisaccaridica dall’azione immunostimolante, che ha dimostrato avere anche un’attività simile a quella dell’interferone, sostanza prodotta dal nostro organismo ed in grado di combattere le infezioni virali. L’Echinacoside possiede anche una modesta attività antibiotica.

  • Arabinogalattano

Polisaccaride anch’esso dall’azione immunostimolante, che induce i macrofagi a fagocitare i microrganismi patogeni; inoltre aumenta la proliferazione (e quindi il numero) delle cellule del sistema immunitario deputate alla produzione degli anticorpi, ottimizzando la difesa dell’organismo.

  • Isobutilammide

Svolge un’azione foto-tossica nei confronti dei funghi e possiede una discreta attività antinfiammatoria. È infatti in grado di inibire l’enzima responsabile dello stato infiammatorio, detto ciclossigenasi.

  • Acido caffeico e acido clorogenico

Sono due derivati polifenolici in grado di aumentare la protezione del collagene nei confronti dei radicali liberi. Essi inibiscono un enzima batterico che degrada l’acido ialuronico, un importante costituente del derma essenziale per il tono e il benessere della nostra cute. Queste due molecole operano in sinergia per consentire di ottenere un naturale aumento della difesa contro le infezioni batteriche tramite la via cutanea.

 

Grazie alle virtù dei suoi componenti l’Echinacea si dimostra quindi un efficace prodotto fitoterapico per potenziare le difese immunitarie. La sua azione immunostimolante può essere quindi sfruttata per combattere raffreddori, influenze e infiammazioni alle alte vie respiratorie. A differenza dei derivati cortisonici, che possono diminuire l’efficienza del sistema immunitario causandone una ridotta funzionalità, la carta vincente dell’Echinacea è quella di svolgere una discreta azione antinfiammatoria ma, al contrario di questi ultimi, ha la capacità di rafforzare il sistema immunitario.

Per quanto riguarda le sue proprietà antivirali, esse sono state verificate in vitro su culture cellulari; da tali ricerche è risultato che l’effetto antivirale dell’Echinacea non si verifica tramite un’azione virucida, ma piuttosto attraverso la capacità di ostacolare la penetrazione dei virus (soprattutto Herpes simplex e virus influenzali) all’interno delle cellule. Queste proprietà possono venire impiegate per la realizzazione di rimedi in grado di aumentare la naturale capacità del nostro organismo ad opporsi allo sviluppo di infezioni virali acute delle vie respiratorie (raffreddori, influenze, faringiti).

Essendo l’Echinacea in grado di potenziare il Sistema Immunitario, rendendolo più sollecito nel contrastare lo sviluppo delle malattie tipiche della stagione fredda, il consiglio è quello di assumerla in maniera da prevenire gli episodi di malattia; in questo modo sarà possibile trascorrere l'autunno-inverno con un'adeguata difesa contro le affezioni delle prime vie respiratorie.

Molti tra i farmaci di uso comune hanno come effetto quello di stimolare il sistema immunitario a reagire contro lo specifico antigene causante una malattia; l’Echinacea, rinforzano la “frazione aspecifica” del sistema immunitario, ossia rendendolo in grado di reagire più velocemente agli stimoli esterni, rinforza l’organismo contro tutti gli agenti patogeni e non contro uno soltanto.

 

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